Comunicato Stampa: diritto di replica...


Quanto dichiarato recentemente da un alto dirigente della Lucart a proposito della mancata realizzazione del progetto inceneritore Lucart, ritirato dalla stessa azienda il 29 settembre 2009, ha davvero dell'incredibile ed è davvero scioccante.
Il Comitato Ambiente Diecimo-Valdottavo rigetta al mittente le parole poco convincenti, e precisa che il "cosiddetto comitato" non è altro che l'espressione della popolazione che si è opposta per oltre sei anni alla realizzazione di un eco-mostro; anche il risultato di un' inchiesta pubblica prevista dalla legge e condotta e guidata da esperti di chiara fama ha smontato le teorie sostenute dal progetto aziendale e ribadito come il sito di Diecimo fosse completamente inadatto ad ospitare una fonte emissiva di tale entità e qualità.

In quanto agli inceneritori di ultima generazione, ovvero costruiti secondo le cosiddette B.A.T (Best Available Technologies) come si sottolinea nell'intervista, non sono altro che “specchietti per le allodole”, buoni solo per chi ci vuole credere: la realtà è ben diversa da quanto prospettato.
Per esempio, non esistono assolutamente filtri che captino e trattengano in continuo le famigerate nanoparticelle, responsabili di gravi patologie.

Ci interroghiamo inoltre circa la diversa applicazione che la Francia darebbe, secondo il suddetto dirigente, alla stessa legge di fonte europea: in questo modo infatti la Francia diventerebbe il paese del permessivismo più totale.
Risulterebbe invece che proprio la Francia, su sollecitazione di diversi ordini dei medici, abbia messo in atto una vera e propria moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori, dopo che nella catena alimentare si è evidenziata una quantità tale di diossina da compromettere l'esportazione della carne.

Non si può comunque pretendere che l'azienda, elemento produttivo di notevole importanza sul territorio (e nessuno lo nega), possa per proprio profitto andare contro la volontà della popolazione che è sovrana sul proprio territorio, e farle pagare scelte aziendali opinabili, ovvero privatizzare i profitti e socializzare le perdite siano esse di natura finanziaria o in termini di salute.

Infine, riguardo ai riferimenti agli enti preposti alle autorizzazioni, “colpevoli” secondo l'articolo di aver dato ascolto ai cittadini che per sei anni non mai smesso di lottare per la propria salute e per il proprio territorio, si fa presente che i suddetti Enti hanno rispettato la volontà popolare ed i risultati dell'inchiesta pubblica.

Nell'intervista peraltro non si legge niente riguardo alla salute ed al rispetto per l'ambiente, ma solo di mancati profitti.
La popolazione sarà quindi ben vigile per il futuro, affinchè non si ripeta ciò che si tentò di fare con lo scellerato progetto del 13/08/2003: le aziende sono necessarie, ma il loro sviluppo deve essere sostenibile e non bisogna mai barattare la salute con il profitto.

Comitato Ambiente Diecimo-Valdottavo





Articolo tratto da: Comitati Ambiente di Diecimo e Valdottavo - http://www.diecimo.it/public/
URL di riferimento: http://www.diecimo.it/public/index.php?mod=read&id=1318779871