La vicenda Lucart è stata chiusa dall’azienda stessa il 29.09.09: dovendo presentare le integrazioni richieste dall’Ufficio Ambiente della Provincia, l’Azienda ha preferito ritirare il progetto.
Le dichiarazioni del Presidente della VI° Commissione Ambiente Regionale Erasmo D’Angelis sono prive d’ogni contenuto realistico e al di fuori della logica della procedura di V.I.A.
Il Presidente e l’Azienda stessa sanno perfettamente che la Legge non permette la riapertura del procedimento. Queste dichiarazioni hanno avuto solo l’effetto di creare disorientamento e sconcerto tra la popolazione interessata, ma non certo tra gli addetti ai lavori.
Per questo motivo non si comprende tale iniziativa, palesemente al di fuori d’ogni riferimento legislativo in materia.
Ricordiamo al Presidente D’Angelis che bruciare i fanghi in un co-inceneritore non può avvenire in sicurezza specialmente all’interno di una Valle chiusa e scarsamente ventilata.
La Green Economy non è Lucart: infatti, produrre carta tissue da maceri non è per nulla "green" o ecologico, come è stato dimostrato nelle osservazioni allo studio Lucart e dall’inchiesta pubblica.
Sarebbe opportuno studiare in modo più approfondito questi temi, in particolare da parte di chi ha delle responsabilità ambientali, e non ripetere per sentito dire da una sola parte (Lucart) questi contenuti così complessi.
La Commissione Regionale chiede rispetto istituzionale, ma nel frattempo non prende in nessuna considerazione il lavoro svolto per sei anni da Enti di pari dignità (Comune e Provincia) e dai Comitati dei cittadini.
Le Istituzioni locali infatti si sono sempre preoccupate di risolvere il problema dei fanghi Lucart con metodi alternativi, ma l’azienda ha sempre opposto il suo no minacciando di continuo i posti di lavoro: le proposte sono sempre state considerate da Lucart acqua fresca e non vantaggiose economicamente per lei.
Infine intendiamo diffidare chiunque dal definire “impianto a biomasse” il coinceneritore della Lucart, che già era stata diffidata dalla Commissione di Inchiesta Pubblica dall’usare tale definizione nelle proprie “ rochures” per pubblicità ingannevole.
Ci auguriamo che di qui in avanti l’atteggiamento del Presidente D’Angelis tenga in debito conto questo fatto.
Non si capisce infatti la ragione di un tale livello di condivisione e sponsorizzazione di questo signore e non solo, nei confronti di Lucart. Ci auguriamo si tratti solo di una sorta di “sudditanza psicologica”.
I Comitati si interrogano altresì sul perché la loro richiesta di audizione sia stata esaudita a procedimento di VIA concluso e condivisa con l’Azienda proponente, quando la stessa è stata ricevuta in precedenza da sola (procedimento assai originale).
Consigliamo infine ai nostri Amministratori Regionali di pensare, almeno per qualche volta, anche alla salute della popolazione ed allo stato del territorio offeso e devastato, cercando (seriamente) soluzioni migliorative nell’interesse di tutti e non solo di una Azienda.
Ricordiamo che il Comitato sarà sempre a fianco degli operai, ma contestualmente fa notare che certo non si risolvono i problemi con il becero ricatto occupazionale di questi ultimi tempi.
Comitato Ambiente Diecimo e Valdottavo