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disponibilità di biomasse nella Valle del Serchio

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Riportiamo qui di seguito le pagine 119-123 del Piano Energetico della Provincia di Lucca, dal quale si evince chiaramente che la quantità totale di biomasse disponibili in Valle del Serchio non supera le 100.000 t/anno, a fronte di una richiesta per il solo progetto Alce (senza contare quindi tutti gli altri progetti in fase di valutazione) di 150.000 t/anno.
Rivolgiamo quindi la seguente domanda alla Provincia dei Lucca: dove troverete tutte queste "biomasse"?

Segue estratto dal Programma Energetico Provinciale (clicca sul pulsante "leggi tutto")



"2.1.1.5   Biomasse



Le foreste coprono circa il 51 % della superficie della Provincia ed è costituita da:
• cedui semplici 20,35%
• fustaie di latifoglie 19,74%
• fustaie resinose 5,17%
• cedui composti 2,61%
• fustaie di resinose e latifoglie 1,86%
• macchia mediterranea 0,35%

La biomassa presente nella Provincia di Lucca è concentrata nell’area comprendente la Garfagnana e la Mediavalle perché come possiamo vedere dalla cartina è ricca di foreste che sono le maggior produttrici di materiale organico sfruttabile.
In quest’area infatti la biomassa presente deriva per il 75% dalla regimazione e pulizia del bosco e del sottobosco deciduo; importanti sono i lavori di manutenzione dei castagneti che forniscono un gran quantitativo di materiale, anche se oggi la coltivazione del castagno ha perso la sua importanza economica nell’area.
Il restante 25% deriva dai residui dell’agricoltura (steli dei prodotti cerealicoli, potatura), e in minor parte dalla manutenzione di strade, parchi, giardini, nonché scarti di lavorazione di segheria e di industrie edili. La risorsa più conveniente da sfruttare deriva quindi dalla pulizia e dalla manutenzione dei boschi.
























Nota: Imballaggi, cartoni, e comunque biomassa non pura, sono esclusi dalla possibilità di utilizzo negli impianti previsti nel presente programma

Utilizzando un impianto a combustione diretta si può sfruttare questo materiale per la produzione di energia elettrica, che combinato ad un sistema di teleriscaldamento, può fornire fluido caldo utilizzabile da destinare alla popolazione per il riscaldamento domestico ecc.. Negli impianti a combustione diretta infatti, circa il 60 % dell’energia prodotta viene disperso sotto forma di calore, integrandovi il sistema di teleriscaldamento si riesce quindi, ad ottimizzare il risparmio energetico.
Perché questo impianto sia efficiente nel fornire acqua calda, deve essere situato in una posizione relativamente vicina ai centri abitati (per evitare l’eccessiva dissipazione di calore durante il trasporto del fluido), a qualche km di distanza dai centri abitati.
Affinché questo porti un vantaggio sia a livello energetico che economico si deve trovare a una distanza ottimale dai siti di raccolta della biomassa. Esiste infatti la necessità di ridurre le spese dovute al trasporto e riducendo la distanza media dai siti di raccolta si ottimizzano sia il traffico medio delle strade interessate sia la quantità di emissioni nell’atmosfera da parte dei mezzi coinvolti nel trasporto del combustibile. Chiaramente l’impianto verrà posto nella zona della Mediavalle-e Garfagnana, dove, come abbiamo precedentemente rilevato, è la zona dove è più facilmente reperibile la biomassa, dove si può avere un flusso costante, data la grande quantità, di combustibile disponibile.
L’area totale da dove può provenire la biomassa è di circa 900 kmq, fornendo una quantità di biomassa stimabile intorno 100000 t/ anno.
L’area è attraversata dalla strada ss 12 del Brennero e dalla Via Ludovica, che sono le due vie di comunicazione principali che possono ospitare il trasporto di materiali su gomma.
L’area è percorsa, da Nord a Sud dalla rete ferroviaria, che però non è ancora organizzata sufficientemente per sopperire al trasporto di questo materiale.Sono possibili dei potenziamenti futuri della linea quindi anche il trasporto su strada ferrata diventerebbe importante.
Il trasporto via fiume non è possibile perché i bacini principali (fiume Serchio e torrente Lima) hanno regime torrentizio, inadatti quindi per il trasporto del materiale.

Un sito favorevole dove installare questo genere di impianto si deve trovare in una posizione baricentrica nell’area di raccolta del materiale, deve essere facilmente raggiungibile dai maggiori assi viari e deve avere possibilmente una stazione ferroviaria vicina. Il sito deve inoltre presentare la possibilità a livello territoriale di ospitare una centrale a combustione diretta si deve perciò trovare preferibilmente in una zona pianeggiante abbastanza vasta lontana dai centri abitati.

La raccolta del materiale non dovrà essere effettuata in modo indiscriminato, ma dovrà essere salvaguardata la specificità biologica del sottobosco. Bisognerà anche cercare di incentivare il mantenimento a coltura dei castagneti, che oltre a fornire un quantitativo notevole di combustibile, opera in senso positivo per salvaguardare l’equilibrio idrogeologico dei versanti dei rilievi, evitando quindi, lo spopolamento delle montagne.

Il reperimento del combustibile potrà essere organizzato e svolto dalla centrale stessa, ma anche attraverso l’organizzazione di cooperative per la raccolta, contribuendo così alla formazione di nuovi posti di lavoro.
Con la quantità disponibile e tenendo conto che parte della risorsa è destinata ad altro uso, si possano avere a disposizione circa 70000 t/anno per un impianto a combustione diretta della potenza di 10 Mwe e circa 15 MW di energia termica.

In conclusione la produzione annua di questa centrale sarà di circa 70 GWh; il fabbisogno annuo di energia elettrica della Provincia di Lucca è di 2.600.GWh, quindi questa centrale riuscirà a coprire lo 2.7 % del fabbisogno energetico totale pari ad un risparmio di circa 19000 tep, e ad un calo di immissione di circa 70000 t di CO2 nell’atmosfera, andando a contribuire al controllo dell’effetto serra.

Poiché la biomassa è distribuita su tutto il nostro territorio montano, deve essere incentivato il suo utilizzo su piccoli impianti di riscaldamento pur tenendo conto che a causa delle possibili emissioni di particolato molto nocivo bisogna inoltre prestare particolare cura alle camere di combustione.

Standard tecnici e prescrizioni territoriali (biomasse) (PER)


Lo sviluppo degli impianti deve essere collegato alla capacità di produzione e/o reperimento della biomassa nell'ambito territoriale di competenza dell'impianto.
Devono essere localizzati laddove questi minimizzano la movimentazioni di combustibile ed il corrispondente aggravio del traffico stradale."

Pubblicato Domenica 27 Dicembre 2009 - 11:22 (letto 3314 volte)
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