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disponibilità di biomasse nella Valle del Serchio

Argomento: news

Riportiamo qui di seguito le pagine 119-123 del Piano Energetico della Provincia di Lucca, dal quale si evince chiaramente che la quantità totale di biomasse disponibili in Valle del Serchio non supera le 100.000 t/anno, a fronte di una richiesta per il solo progetto Alce (senza contare quindi tutti gli altri progetti in fase di valutazione) di 150.000 t/anno.
Rivolgiamo quindi la seguente domanda alla Provincia dei Lucca: dove troverete tutte queste "biomasse"?

Segue estratto dal Programma Energetico Provinciale (clicca sul pulsante "leggi tutto")

Pubblicato Domenica 27 Dicembre 2009 - 11:22 (letto 3238 volte)
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Consiglio Comunale Aperto a Borgo a Mozzano

Argomento: news

Lunedì 21 dicembre 2009 alle ore 21, presso l'ex Convento delle Oblate a Borgo a Mozzano
Consiglio Comunale Aperto
primo punto all'ordine del giorno:
Progetto per la realizzazione di una Centrale a Biomasse nello stabilimento di Fornoli della ditta ALCE - discussione
fonte

Pubblicato Sabato 19 Dicembre 2009 - 15:46 (letto 1455 volte)
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Incontro pubblico sul progetto di centrale a biomasse di Alce S.p.a

Argomento: news

I Comitati Ambiente e Salute della Media Valle del Serchio organizzano un primo incontro informativo con le istituzioni,le forze politiche e le associazioni locali relativo all’impianto di combustione a biomasse da 150.000 tonnellate annue che Alce S.p.A. vorrebbe attivare nel suo sito di Fornoli.

L’incontro, che avrà luogo il 3 dicembre alle ore 21.00 nella Cappella delle Oblate, accanto al Circolo l'Unione di Borgo a Mozzano (LU), è preliminare a una serie di iniziative che coinvolgeranno le popolazioni interessate, tra cui pubbliche assemblee.

In quella sede i Comitati formalizzeranno alle Istituzioni locali anche la proposta di apertura di un tavolo con le forze imprenditoriali locali per verificare se esistano le condizioni per collocare diversamente le maestranze che Alce impiegherebbe con l’apertura dell’impianto di combustione (15 unità, come risulta dal progetto).
Questa proposta viene avanzata alla luce dei contatti che i Comitati hanno avuto con alcuni imprenditori locali.

Basta Bruciare!
(documento a cura di Ambiente e Futuro sul progetto in questione)

Pubblicato Martedi 01 Dicembre 2009 - 10:09 (letto 1678 volte)
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Cosa dice la Legge sulle biomasse

Argomento: news

(Secondo il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali n.401, 11 settembre 1999, "Regolamento recante norme d’attuazione dell'articolo 1, commi 3 e 4, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n.173")

L’articolo 3, comma 1, punto n) afferma che negli impianti di combustione per uso industriale è consentito l'uso, come combustibile, delle biomasse come individuate nell'Allegato III del decreto stesso.
L' Allegato III specifica che con il termine biomasse sono individuate le seguenti tipologie di sostanze:

a) materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate;
b) materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico di coltivazioni agricole non dedicate;
c) materiale vegetale prodotto da interventi selvicolturali, da manutenzioni forestali e da potatura;
d) materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di legno vergine e costituito da cortecce, segatura, trucioli, chips, refili e tondelli di legno vergine, granulati e cascami di legno vergine, granulati e cascami di sughero vergine, tondelli non contaminati da inquinanti, aventi le caratteristiche previste per la commercializzazione e l'impiego;
e) materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di prodotti agricoli, avente le caratteristiche previste per la commercializzazione e l'impiego.

Non ci pare proprio che la tipologia riferibile a “FANGHI DISINCHIOSTRATI” possa trovare una completa sovrapponibilità agli elementi sopra descritti dalla Legge, in maniera così precisa.

Ancora più in dettaglio si può affermare che:
(premessa: dir 2001/77 Articolo 2) ai fini della presente direttiva s’intende per:
a)"fonti energetiche rinnovabili", le fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas);
b) "biomassa", la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.

A noi pare proprio che la risposta al quesito della assimilabilità a fonte rinnovabile di alcuni rifiuti biodegradabili sia errata.
Infatti la finanziaria 2007 ha abrogato l'art.17 del dlgs 387 2003 (o meglio i commi 1-2-4) nei quali si rimandava ad un decreto attuativo che "formalizzasse" la tipologia dei rifiuti da classificare biomassa (decreto poi approvato nel maggio 2006 e denominato "decreto Scaiola").
Venendo meno l'articolo 17, viene meno anche l'individuazione dei rifiuti da assimilare a biomassa ed a energia rinnovabile!

Si fa poi confusione sui certificati verdi.
Essi non sono più in essere per i nuovi impianti (rimane una pesante diatriba sulla nozione di"impianto autorizzato" al 31/12 06) ma RIGUARDANO LA COMBUSTIONE DELLA PARTE NON BIODEGRADABILE DEI RIFIUTI E CIOE' IL CDR.
TUTTAVIA ALLO STATO ATTUALE LA QUESTIONE NON SI PONE PERCHE' ESISTE UN "VUOTO LEGISLATIVO" che rimanda alle uniche normative del 2002 (integrate nel 2004) che individuano per "combustibile da biomassa" solo IL LEGNO CIPPATO E L'OLIO DI SANSA.

Naturalmente in questo vuoto legislativo noi dobbiamo vigilare perchè prima o poi verrà di nuovo colmato.
Cio' vuol dire che anche in sede parlamentare bisognerà premere affinchè tante variegate "schifezze" non figurino tra le biomasse.

scarica in formato pdf

Pubblicato Lunedi 30 Novembre 2009 - 18:36 (letto 2667 volte)
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A proposito di...Comunicato Stampa del 23 novembre 2009

Argomento: news

La vicenda Lucart è stata chiusa dall’azienda stessa il 29.09.09: dovendo presentare le integrazioni richieste dall’Ufficio Ambiente della Provincia, l’Azienda ha preferito ritirare il progetto.
Le dichiarazioni del Presidente della VI° Commissione Ambiente Regionale Erasmo D’Angelis sono prive d’ogni contenuto realistico e al di fuori della logica della procedura di V.I.A.
Il Presidente e l’Azienda stessa sanno perfettamente che la Legge non permette la riapertura del procedimento. Queste dichiarazioni hanno avuto solo l’effetto di creare disorientamento e sconcerto tra la popolazione interessata, ma non certo tra gli addetti ai lavori.
Per questo motivo non si comprende tale iniziativa, palesemente al di fuori d’ogni riferimento legislativo in materia.

Ricordiamo al Presidente D’Angelis che bruciare i fanghi in un co-inceneritore non può avvenire in sicurezza specialmente all’interno di una Valle chiusa e scarsamente ventilata.
La Green Economy non è Lucart: infatti, produrre carta tissue da maceri non è per nulla "green" o ecologico, come è stato dimostrato nelle osservazioni allo studio Lucart e dall’inchiesta pubblica.
Sarebbe opportuno studiare in modo più approfondito questi temi, in particolare da parte di chi ha delle responsabilità ambientali, e non ripetere per sentito dire da una sola parte (Lucart) questi contenuti così complessi.

La Commissione Regionale chiede rispetto istituzionale, ma nel frattempo non prende in nessuna considerazione il lavoro svolto per sei anni da Enti di pari dignità (Comune e Provincia) e dai Comitati dei cittadini.
Le Istituzioni locali infatti si sono sempre preoccupate di risolvere il problema dei fanghi Lucart con metodi alternativi, ma l’azienda ha sempre opposto il suo no minacciando di continuo i posti di lavoro: le proposte sono sempre state considerate da Lucart acqua fresca e non vantaggiose economicamente per lei.
Infine intendiamo diffidare chiunque dal definire “impianto a biomasse” il coinceneritore della Lucart, che già era stata diffidata dalla Commissione di Inchiesta Pubblica dall’usare tale definizione nelle proprie “ rochures” per pubblicità ingannevole.

Ci auguriamo che di qui in avanti l’atteggiamento del Presidente D’Angelis tenga in debito conto questo fatto.
Non si capisce infatti la ragione di un tale livello di condivisione e sponsorizzazione di questo signore e non solo, nei confronti di Lucart. Ci auguriamo si tratti solo di una sorta di “sudditanza psicologica”.
I Comitati si interrogano altresì sul perché la loro richiesta di audizione sia stata esaudita a procedimento di VIA concluso e condivisa con l’Azienda proponente, quando la stessa è stata ricevuta in precedenza da sola (procedimento assai originale).

Consigliamo infine ai nostri Amministratori Regionali di pensare, almeno per qualche volta, anche alla salute della popolazione ed allo stato del territorio offeso e devastato, cercando (seriamente) soluzioni migliorative nell’interesse di tutti e non solo di una Azienda.

Ricordiamo che il Comitato sarà sempre a fianco degli operai, ma contestualmente fa notare che certo non si risolvono i problemi con il becero ricatto occupazionale di questi ultimi tempi.

Comitato Ambiente Diecimo e Valdottavo

Pubblicato Lunedi 23 Novembre 2009 - 08:03 (letto 1464 volte)
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Centrali a biomasse: incontro pubblico a Gallicano

Argomento: news

180.000 ton/a di legna in Garfagnana e Media Valle del Serchio
14.000 ton/a solo a Gallicano

BRUCIARE PER PRODURRE ENERGIA? SCELTE ECOLOGICHE O ECO-ILLOGICHE?
AMBIENTE SALUTE RISORSE ENERGIA SVILUPPO

martedì 1 dicembre 2009 alle ore 21 -  Sala Guazzelli, Gallicano (LU)
interverrà la Dott.ssa PATRIZIA GENTILINI, oncoematologa - ISDE-ITALIA

Sono invitati:
Amministrazione di Gallicano, Assessore all'Ambiente della Provincia di Lucca, Amministrazioni Comunali della zona, Comunità Montane, ASL

SIETE TUTTI INVITATI

Associazione Equa e Solidale della Media Valle e Garfagnana - Comitato Ambiente e Salute di Gallicano - Comitato Ambiente Diecimo e Valdottavo

Pubblicato Mercoledi 18 Novembre 2009 - 11:55 (letto 1643 volte)
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E Continuano a Chiamarla Centrale a Biomasse…ma è un pericoloso Inceneritore

Argomento: news

A proposito delle notizie circolate sulla stampa locale in merito al problema dell’Azienda Lucart, il Comitato ambiente Diecimo-Valdottavo vuole sottolineare, pur comprendendo la difficile situazione dell’occupazione, che le parole pronunciate dalla RSU Aziendale non sono per niente realistiche e non hanno nessuna attinenza con il ritiro del progetto di coincenerimento unilateralmente deciso da Lucart prima della fine della procedura di V.I.A.
Le Istituzioni non hanno fatto altro che il loro dovere richiedendo, come previsto dalla legge, le integrazioni necessarie per completare un S.I.A. gravemente lacunoso (come peraltro emerso nel corso dell’Inchiesta Pubblica): tali integrazioni avrebbero potuto fornire un quadro più esaustivo ed altrettanto realistico della situazione.
La popolazione crede non sia affatto giusto che le Istituzioni siano sottoposte a continue ed assillanti pressioni solo per aver preso in seria considerazione la volontà popolare. Le stesse “pressioni” dovrebbero invece essere indirizzate all’Azienda, che intenderebbe privatizzare i profitti e socializzare i costi, sia quelli finanziari che quelli di salute e di deturpamento dell’ambiente che - vale la pena ricordare a costoro - li vede solo OSPITI e non PADRONI ASSOLUTI.
Sicuramente l’elemento decisivo è stata proprio la popolazione, che in tutti questi sei anni ha sempre avversato il progetto, preoccupandosi principalmente proprio della salute e della difesa del territorio.

Durante tutti questi anni, l’Azienda Lucart ha rifiutato le varie proposte alternative all’incenerimento suggerite dalle Istituzioni e dai Comitati, adducendo che i costi per lo smaltimento non consentivano di raggiungere i profitti che l’Azienda si era prefissata.
Come al solito si dimostra che il loro unico obbiettivo è raggiungere il massimo profitto infischiandosene della salute altrui e dei devastanti danni all’economia locale e all’ambiente.
Comprendiamo quindi, solo in minima parte, la richiesta che la RSU fa alle Istituzioni affinché le stesse risolvano il problema dello Smaltimento dei fanghi DeInk; contestualmente però si dimostra che costoro non hanno ancora del tutto assimilato il fatto che che non è assolutamente possibile scaricare sulla popolazione e sul territorio gravi errori strategici di Lucart stessa, che ha fondato la sua”mission” sulla disinchiostrazione dei maceri che sì, poteva andare bene all’inizio degli anni “ 90, “quando lo smaltimento dei fanghi che si creavano non dava alcun problema, ma certo non 19 anni dopo quando lo stesso smaltimento è diventato una questione di non facile risoluzione, essendo anche tali rifiuti in quantità superiore al totale dei fanghi prodotti da tutto il polo cartario lucchese messo insieme.
Quindi l’assioma che è sostenuto mettendo in stretta correlazione l’inceneritore con l’occupazione è del tutto falso ed infondato oltre che fuorviante.

Il comitato presterà la massima attenzione alle strategie economico-ambientali che saranno proposte sul nostro territorio. Comunque il Comitato è e sarà sempre a fianco del lavoratori per la difesa del proprio posto di lavoro.

Comitato Ambiente Diecimo-Valdottavo

Pubblicato Lunedi 09 Novembre 2009 - 08:14 (letto 1517 volte)
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Assemblea Pubblica, venerdì 23 ottobre 2009

Argomento: news

Venerdì 23 ottobre 2009, alle ore 21, presso il Teatro Colombo di Valdottavo si terrà una Assemblea Pubblica, alla quale parteciperanno l'amministrazione Comunale di Borgo a Mozzano e quella Provinciale di Lucca, nel corso della quale verranno illustrati i motivi che hanno portato al ritiro del progetto di co-incenerimento da parte della ditta Lucart.

Pubblicato Mercoledi 14 Ottobre 2009 - 17:57 (letto 1443 volte)
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Ancora a proposito di biomasse...

Argomento: news

Il Tar del Lazio (sezione staccata di Latina) si è recentemente pronunciato in modo sfavorevole riguardo all'Autorizzazione Ambientale Integrata e Sanitaria per la costruzione di una centrale a biomasse della potenza elettrica lorda di circa 23 MWe nel comune di Pontinia (LT).
Si continua a parlare sempre più spesso di centrali a biomasse, e questa sentenza potrebbe tornare utile per chi è costretto a confrontarsi con queste problematiche.
La sentenza è consultabile presso il sito del TAR del Lazio a questo indirizzo, e scaricabile in formato pdf dalla nostra sezione "Documenti" a questo indirizzo.

Pubblicato Lunedi 12 Ottobre 2009 - 09:14 (letto 1435 volte)
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